L’articolo “L’intelligenza artificiale prova a diventare intelligenza editoriale. E c’è già chi la usa”, pubblicato su il Giornale il 10 novembre 2024, analizza l’introduzione di un servizio basato sull’intelligenza artificiale (IA) nell’editoria tedesca, capace di prevedere le vendite di un libro con una precisione dell’85%, raggiungendo il 99% in alcuni settori specifici.

Cristina Prasso, direttrice editoriale di Astoria, esprime scetticismo riguardo a tali previsioni, sottolineando che il successo di un libro dipende da variabili imprevedibili e che l’IA potrebbe basarsi su dati storici non necessariamente applicabili al presente.

Massimo Cacciari, filosofo legato ad Adelphi, critica l’idea di affidarsi a un software per pronosticare bestseller, ritenendo che le decisioni editoriali debbano essere prese da esseri umani competenti piuttosto che da macchine.

L’Associazione Italiana Editori (AIE) ha iniziato a organizzare corsi sull’IA già dal 2023, riconoscendo l’importanza di queste tecnologie nella filiera produttiva editoriale.

In sintesi, l’articolo evidenzia il dibattito sull’integrazione dell’IA nell’editoria, tra opportunità di innovazione e la necessità di mantenere il giudizio umano nelle decisioni editoriali.

Fonte: “L’intelligenza artificiale prova a diventare intelligenza editoriale. E c’è già chi la usa”, il Giornale, 10 novembre 2024. Il Giornale